Vietti e i segretari comunali – ricostruire il sistema di controlli preventivi

CORRUZIONE: VIETTI, SBAGLIATO CANCELLARE SEGRETARI COMUNALI E CORECO =’ORA RIPRISTINARE I CONTROLLI, APPARATO PREVENTIVO PRIMA DEL REPRESSIVO’

Roma, 10 giu. (Adnkronos) – “Dobbiamo ripristinare tutta una serie di controlli che con gli anni abbiamo eliminato: abbiamo cancellato i segretari comunali, i Coreco ovvero i comitati regionali di controllo, eliminato tutti i controlli sugli enti periferici illudendoci che questa ‘felice Repubblica delle isole indipendenti’ potesse funzionare senza che nessuno vigilasse. Non è stato così”. E’ quanto sostiene il vicepresidente del Csm Michele Vietti, intervenendo
a ‘Radio Anch’io’ su Radiouno Rai.

“Ora – avverte Vietti – dobbiamo rimetterci con pazienza a ricostruire un apparato che controlli gli iter amministrativi e procedurali a monte, prima che i guai si verifichino. Evitando però di creare apparati di regole farraginose ed eccessive, per poi volta per volta derogare in vista dell’eccezionalità del singolo evento; ed evitando di costruire sistemi normativi e burocratici pesanti e molto faticosi da applicare, salvo concedere le eccezioni quando ci si
accorge che la procedura è difficile o impossibile da rispettare”.

Il vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura chiede “un sistema più elastico e meno farraginoso che però vada applicato sempre”, anche perchè “si sono affievoliti il senso morale e la consapevolezza dell’etica pubblica e privata. Serve certamente un apparato repressivo ma prima ancora serve un apparato preventivo. La legge Severino ha fatto qualcosa di buono in questa direzione, anche se i tempi per metabolizzarla nella pubblica amministrazione sembrano ancora lunghi”.

“Le comparazioni con Tangentopoli sono un esercizio che lascia il tempo che trova: era un mondo che ci siamo lasciati definitivamente alle spalle, in cui si era stabilita una relazione organica fra il sistema dei partiti e il mondo imprenditoriale”.

“Oggi – spiega – ci sono fenomeni meno organici, in alcuni casi riconducibili a singole individualità o al massimo a loro filiere più o meno criminali; e anche dove sembrano apparire collegamenti con partiti politici, appaiono comunque più strumentali ed estemporanei che sistematici. Certo – osserva Vietti – il dato permanente è un’attitudine alla corruttela, che permane nel nostro costume pubblico e privato”.

Per il vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura, “è proprio questa che dobbiamo contrastare, ricordando che la magistratura interviene solo a valle del fenomeno corruttivo, quando oramai i buoi sono scappati ed è inutile o per lo meno non più determinante rinchiudere la stalla. Dobbiamo ripristinare un sistema in cui le barriere contro la corruzione a presidio della legalità vengano prima che i guai si verifichino”.

“Sono passate molte settimane ormai dai primi eventi di Expo. Se il Governo ha intenzione d’intervenire con provvedimenti di natura eccezionale, e’ bene che lo faccia e che lo faccia rapidamente. Troppi annunci a cui non seguono fatti non aiutano ne l’Autorita’ ne’ i cittadini”. Cosi’ il vicepresidente del Csm, Miche Vietti, a margine di un seminario organizzato presso il Consiglio Superiore della Magistratura. “Non dobbiamo scaricare sull’Autorità anticorruzione tutte le aspettative messianiche per liberare il Paese dalla corruzione – ha aggiunto –
Per contrastarla serve un sistema alternativo che parta dall’educazione, dal ripristino dell’etica privata e pubblica e dall’applicazione della parte sulla prevenzione della legge Severino, fino all’azione della magistratura che non puo’ essere bypassata da altre autorita’”. Quanto ai poteri a Cantone, “mi aspetto di leggerli” ha concluso Vietti.

“Ho la massima stima per Cantone, ma non illudiamoci che un uomo solo o una sola istituzione possano risolvere tutti i nostri problemi”. Lo ha dichiarato, intervistato a Radio Anch’io, il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, dicendo ‘no’ ad “alibi che in questo modo i
problemi saranno risolti. La corruzione e’ un sistema e dunque il contrasto deve venire da un sistema di controlli capillare”.

 

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