Sono particolarmente lieta di essere qui oggi in rappresentanza
dell’Ufficio di Presidenza del Senato della Repubblica. La concessione del
patrocinio da parte dell’Istituzione Senato incoraggia a pensare che la
direzione intrapresa con il disegno di Legge che presentiamo sia istituzionalmente riconosciuta e sostenuta. Abbiamo iniziato con il Decreto
Terra dei Fuochi ad occuparci dell’emergenza, possiamo ora finalmente
mettere a sistema le varie normative per parlare di suolo e della sua
gestione sostenibile.
Il territorio dal quale provengo sa bene cosa significa la mancanza di
cultura del suolo, di educazione alla sua conoscenza ed utilizzo. La
Campania è infatti tristemente nota per la situazione della così detta
“terra dei fuochi”. Ma ci sono anche altre problematiche che affliggono il
nostro territorio, penso per esempio alla precaria situazione della nostra
costiera amalfitana, così preziosa da essere considerata patrimonio
dell’Unesco e al tempo stesso così fragile da essere l’area europea a più
alto rischio idrogeologico.
Il testo della proposta di Legge, e permettetemi di ringraziare AISSA e i
Senatori Ruta e Caleo per l’iniziativa legislativa intrapresa, che si
inserisce inoltre nella Strategia tematica per la protezione del Suolo
dell’Unione europea (COM (2006) 231 e 232), mira a garantire un’adeguata
percezione dell’elemento suolo e del suo sviluppo sostenibile per istituire
finalmente un adeguato sistema di prevenzione che consentirà di non fare
dell’emergenza l’unico momento di intervento. Partendo pertanto dal
presupposto che il suolo sia essenziale fattore di benessere socio
economico, ho sottoscritto, insieme ad altri colleghi, alcuni qui presenti,
questo disegno di legge ritenendo fermamente che una “Legge quadro sul
suolo e per la tutela e la valorizzazione del paesaggio italiano”
rappresenti un binario certo dal quale non sarà più possibile allontanarsi.
Sono innumerevoli gli esempi di quali e quanti disastri la mancanza di
norme unitarie e stringenti abbia creato. Sono troppe e troppo gravi le
conseguenze in ambito socio economico.
Dobbiamo intervenire con misure di efficace semplificazione amministrativa
e di concertazione fra gli attori istituzionali competenti così che la
gestione e l’utilizzo sostenibile del suolo diventino e rimangano cosa
chiara e rintracciabile e costituiscano un motore di forte ripresa
economica e sociale. Tutto ciò consentirà anche di garantire una maggiore
attrattività dei nostri ameni paesaggi naturali e di tornare a puntare
sulla nostra agricoltura nell’ ottica del suo specifico aspetto
multifunzionale.
La previsione di mappature territoriali, come da disegno di Legge,
consentirà inoltre un monitoraggio costante e sistemico, non solo delle
aree degradate, al fine di ripristinare le funzioni primarie e fondamentali
del suolo e di intervenire preventivamente per evitarne il peggioramento
delle condizioni.