Un anno, una vita

Questa è un’ intervista realizzata dalla TV “Italia Due” pochi giorni dopo la bella affermazione delle primarie. Oggi la guardo e mi pare di rivivere quelle ore confuse e indimenticabili. Scorgo nella mia espressione quel senso di stupore che mi accompagnò per giorni. Di stupore parlo in senso letterale: “forte sensazione di meraviglia e sorpresa – leggo in Treccani.it –  tale da togliere quasi la capacità di parlare e di agire”. Tutto stava cambiando (il PD, l’Italia) e noi – ci pareva – stavamo facendo sì che le cose accadessero. Poi le elezioni, il quasi pareggio, l’irrompere di un’antipolitica dal viso bello ma dalle idee così poco democratiche. Quindi i  brutti giorni che hanno preceduto la rielezione del presidente Napolitano al Quirinale: le riunioni al Capranica, le lacrime delle nostre parlamentari più giovani, la confusione.  Solo alla fine una buona notizia: Enrico Letta alla presidenza del Consiglio, con il tentativo ostinato e generoso di rendere un servizio, in una delle ore più buie vissute dal Paese. E ancora gli ultimi mesi, con le città italiane brulicanti di proteste e un PD che sceglie Renzi. “Un anno, una vita” si intitolava un libro del mai troppo compianto Enzo Biagi. E davvero, quanta vita in un anno: il mio primo anno da parlamentare. Vissuto nel tentativo di servire un Paese che reclama una primavera dopo un inverno infinito.

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