Domenica scorsa ho dato la mia adesione convinta alle iniziative promosse nell’ambito della Giornata internazionale delle Bambine e delle Ragazze, istituita dall’ONU per richiamare l’attenzione di noi tutti su un dato sconcertante: in tanti angoli del mondo, 70 milioni di bambine sono ancora sottoposte a violenze e discriminazioni. C’è chi subisce maltrattamenti, chi viene ridotta in schiavitù, chi è privata del diritto all’istruzione perché resti nell’ignoranza. Né mancano le forme più estreme e terribili di violenza, come abusi sessuali e pornografia minorile. 70 milioni è una cifra enorme, spaventosa. È un Paese intero, più grande dell’Italia, completamente abitato da bambine e ragazze sottoposte a violenze. Un dato che fa rabbrividire.
Vi invito a visitare le pagine web della campagna InDifesa promossa della ONG Terre des Hommes http://www.terredeshommes.it/indifesa/ che raccoglie storie di bambine e ragazze sottoposte a violenze: come Rubina, sposa bambina del Bangladesh o Maria Luisa, che le operatrici di Terre des Hommes hanno salvato da una vita da schiava domestica. Se tutte queste bambine potessero gridare, tutte insieme e tutte allo stesso tempo, il loro urlo di dolore – l’urlo di dolore di 70 milioni di bambine – squarcerebbe il velo d’ogni indifferenza. Così non è. Dobbiamo perciò portare profonda riconoscenza a ONU e a Terre des Hommes che ci permettono di prendere coscienza di un fenomeno che va combattuto, sconfitto, consegnato al passato. Domenica è stata una bella giornata di mobilitazione. Oggi però l’impegno deve continuare. Io sarò lieta di poter fare la mia parte. #OrangeRevolution #Indifesa